Maria Grazia Tiberii
2500 anni fa ... Una sera al teatro.
Aggiornamento: 6 mag 2019

Immaginate una calda serata sotto il cielo di #Siracusa. Il teatro greco pian piano si colma mentre la brezza fa stormire le foglie dei giardini… … Ad un tratto i fari si spengono, solo la scena è illuminata. Come per magia siete catapultati nell’antica Grecia, per scoprire che in millenni di storia nell’animo degli uomini nulla è cambiato.
Immaginate una qualsiasi giornata in una qualunque delle nostre città. Tante formichine che corrono sui marciapiedi o sfrecciano per le strade sui loro bolidi…
… Sperate di non aver mai bisogno di un piccolo aiuto; ogni formica aspira a divenire “regina”, ogni formica è disposta a tutto pur di riuscirci.

Atene, 423 a.C. Il vecchio Strepsiade, travolto dai debiti contratti dal figlio Filippide, pensa che il ragazzo debba frequentare la scuola di Socrate. Vi si apprende l’arte di rendere forte il discorso più debole. Un’abilità che potrebbe essere sfruttata in tribunale, per sconfiggere i creditori, servendosi dell’arte dell’oratoria per far credere giusti gli argomenti ingiusti.
Vi è mai capitato di ascoltare le arringhe degli avvocati di grido?

Filippide non mostra alcun interesse per l’istruzione, come i nostri ragazzi trascorrono intere giornate fra face-book e video games egli - cittadino del suo tempo - ama solo i cavalli. Strepsiade decide di iscriversi personalmente alla scuola e si lascia incantare dalle “nuvole” che, dichiarando di essere le uniche divinità lo inducono ad abbandonare gli dei dell’Olimpo. E’ un fallimento; il vecchio non riesce ad apprendere nulla ed alla fine viene cacciato. Per Filippide non c’è più scampo. Le nuvole lo fanno incontrare con i due discorsi: “migliore “ e “peggiore”. Il peggiore, sostenendo il torto, è in grado di capovolgere il migliore. Il ragazzo viene così istruito, dal "discorso peggiore", sull’arte di stravolgere il diritto a proprio vantaggio. Finalmente i creditori sono annientati! Ma, siccome chi semina vento raccoglie tempesta, Strepsiade viene aggredito da Filippide, che dopo averlo picchiato riesce a giustificare la deprecabile condotta grazie all’arte della parola.
“Le Nuvole” fu scritta da Aristofane e rappresentate alle Dionisie nel 423 a.C.. Si tratta di una piacevolissima commedia, resa ancora più affascinante dallo splendido scenario de Teatro greco di Siracusa. Una commedia sorprendentemente attuale che ci insegna quanto poco l’animo umano sia mutato in più di due millenni.
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