Maria Grazia Tiberii
Abemus In Cena ... Patina
Aggiornamento: 23 giu 2019
I pasti a Roma avevano come ingredienti principali cereali, vegetali e vino ed erano frequentemente consumati per strada approfittando delle numerose tabernae disseminate sulle vie.
Il pasto principale della giornata era la cena, che di solito iniziava dopo il bagno alle terme - tra le 15 e le 16 - e terminava prima che calasse la notte.
Per la maggioranza della popolazione i cibi erano semplici e frugali, le opulente cene consumate sdraiati sui triclinii erano riservate solo all’élite.
Ma come cucinavano i romani?

I nostri antenati hanno lasciato tracce delle loro ricette ovunque: lapidi, affreschi, mosaici e manuali.
Uno dei più famosi trattati di cucina è attribuito ad Apicio, il “De re coquinaria”.
Apicio fu un ricco ed estroso cuoco dilettante molto chiacchierato che, dopo aver dispensato ingenti somme in raffinatezze della tavola, si accorse di non poter più mantenere il tenore di vita e si avvelenò.
Ti svelo la ricetta di uno dei piatti più diffusi a Roma.
Triterai un cespo di lattuga con pepe (liquamen), vino cotto, acqua e olio. Cuocerai e legherai con delle uova: cospargerai di pepe e servirai.
Ho provato la ricetta, è buona.
Virgilio nel poemetto “Moretum” descrive la preparazione del formaggio all’aglio che veniva servito dopo la frittata:
Sbollenterai qualche spicchiò di aglio in un pentolino, aggiungerai del pecorino, del sedano, un pizzico di coriandolo in foglie e della ruta. Amalgamerai aggiungendo un po’ d’olivo e di aceto.
Chi vuole è libero di provare, io non me la sono sentita!

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