Maria Grazia Tiberii
Era il 25 gennaio 2004 ... La mamma volante ci ha lasciati.
C'era una volta ... Questa fiaba inizia in #Olanda e ha per protagonista una ragazzina innamorata dello sport. Aveva iniziato giocando a tennis, poi aveva provato il nuoto, la ginnastica e il pattinaggio sul ghiaccio. Trovava molto belle tutte le discipline ma il “Vero Amore” non era ancora arrivato; la “Saetta di Cupido” la trafisse a 17 anni quando provò a cimentarsi nell’#atletica.
Nell’estate del 1935 divenne campionessa nazionale degli 800 metri e diede l’avvio al mito di Francina Koen, in arte Fanny Blankers Koen. Il doppio cognome le deriva dal matrimonio con il suo allenatore, Jan Blankers, celebrato nel 1940.
La giovane donna per tutti divenne la “#Mamma-Volante”, la mitica atleta che – nonostante il secondo conflitto mondiale che la fece rinunciare a due #Olimpiadi e un Campionato Europeo – riuscì a lasciare un segno indelebile nella storia dell'atletica mondiale.
Fanny possedeva un talento naturale che la faceva riuscire a fare tutto benissimo, senza alcuno sforzo apparente. All'inizio si era indirizzata verso la velocità e il salto in alto; il suo primo grande palcoscenico fu quello delle Olimpiadi di #Berlino del #1936 dove non vinse nulla ma pose le basi della sua straordinaria carriera. Due anni dopo era tra le prime al mondo.
Nel 1945 aveva conquistato sei primati ed era mamma di due figli. L'anno successivo agli europei vinse due ori ma il vero trionfo fu alle Olimpiadi di Londra del 1948. Dove eguagliò il record di Jesse Owens a Berlino: quattro medaglie d'oro. Negli anni successivi continuò a Mietere successi e dopo il ritiro agonistico divenne responsabile della nazionale di atletica olandese, carica che mantenne fino al 1968.
Quando, nel 1977, morì il suo amato marito Fanny abbandonò la scena per riapparire solo nel 1999 quando la Federazione Internazionale la elesse "Atleta Femminile del Secolo".
Minata dal morbo di Alzheimer morì il 25 gennaio 2004 a Hoofdorp, nei pressi di Amsterdam, il luogo dove aveva trascorso la sua infanzia e imparato ad amare lo sport.