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  • Immagine del redattoreMaria Grazia Tiberii

Oggi la Compagnia dei Viaggiatori vi porta a … Il Castello dei Badiali. Isola di San Nicola.



#Overthemyworld🌍 Un gruppo di isole emerse dall’Adriatico antiche testimoni di storie di mare, religione e guerra; le Tremiti.


Oggi visitiamo l’Isola di San Nicola; non è la più grande ma quella che racchiude i miti legati a questo lembo di terre emerse.


L’ Impero romano ne fece una colonia penale, funzione mantenuta fino al secolo scorso quando vi furono tradotti i politici antifascisti, tra di essi Sandro Pertini.


Ma gli esuli e i prigionieri non furono gli unici abitanti di San Nicola, la solitudine e la pace che vi regnavano attirò svariate comunità di monaci che, avvicendandosi nei secoli, crearono il pittoresco centro storico che oggi ammiriamo


Si narra che nel 312 dopo Cristo un eremita approdò sull’isola. Mentre il religioso si preparava a trascorrere la sua vita in preghiera e contemplazione gli apparve in sogno la Madonna, giunta per indicargli il luogo dove iniziare a scavare per trovare un favoloso tesoro; il tesoro di Diomede, eroe acheo protagonista delle guerre contro Tebe e Troia.

Quando Diomede tornò ad Argo ebbe un’amara sorpresa; era stato dimenticato da tutti, moglie e figli compresi! La de Afrodite, ferita a una mano mentre cercava di difendere il suo protetto Enea, aveva confuso le menti dei cittadini di Argo. Diomede iniziò a vagare in Adriatico e raggiunse l’isola di San Nicola, dove trascorse il resto della sua vita con i suoi fedeli compagni. Fu sepolto con tutti gli onori e un preziosissimo corredo funebre.


La Vergine chiese all’eremita di usare quel tesoro per costruire un santuario a lei dedicato.

In seguito all’edificazione l’isola divenne meta un numero di pellegrino così grande da indurre l’eremita a chiedere aiuto al Papa. Il governi del santuario fu affidato all’Ordine di San Benedetto.


Tra preghiere, guerre, pellegrini e prigionieri i secoli si sono accavallati lasciando imponenti opere architettoniche … Quelle che oggi ammiriamo.


Siamo scesi al porticciolo da dove, salendo lungo le mura difensive della fortezza raggiungiamo il centro del paesino. Dopo una breve sosta riprendiamo la salita per arrivare all’abbazia: il gioiello più prezioso.

Sul portale della chiesa notiamo lo stridente contrasto tra i pregiati bassorilievi raffiguranti la Vergine con santi, angeli e cherubini e i fori di cannone presenti sulla facciata. Fori inferti quando la flotta austro-russa attaccò il battaglione posto a difesa dell’isola, all’epoca sotto il dominio di Napoleone. Era il 1809.


Dall’alto il panorama spazia sul mare increspato da piccole onde rese iridescenti dai raggi del Sole.


Venite a scoprire la meraviglia di questo incantato angolo di mondo.


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