Maria Grazia Tiberii
Oggi la Compagnia dei Viaggiatori vi porta ... Sulle orme del Commissario Montalbano

#Overthemyworld🌏 Svegliarsi cullati dalle onde che accarezzano la sabbia, uscire sulla terrazza per ammirare l’alba sul mare bevendo una tazza di caffè … Passeggiare per le vie di Vigàta e fermarsi a mangiare da “Don Calogero” per dimenticare le angosce quotidiane.

La Sicilia descritta da Camilleri, la borgata immaginaria dove vive e lavora il Commissario Montalbano, si materializza a Ragusa Ibla. Situata alle pendici dei Monti Iblei, adagiata su una collina che scende ripida verso il mare, la cittadina è un armonico accostamento tra costruzioni barocche e natura.
Il paese affonda le radici nell'antica storia isolana, quando sorgeva Hybla Heraia (Piccola Hybla), una città fortificata della quale sono stati scavati due ampi quartieri con strade urbane, un'area sacra e una necropoli greca Come nel resto della Sicilia a Ibla si sono avvicendati greci, romani, bizantini, musulmani, normanni e spagnoli. Il risultato della stratificazione culturale è ben visibile nel borgo dove i palazzi barocchi sorgono affianco a chiese bizantine e ruderi romani.

Hibla fu importante centro agricolo e amministrativo per tutto il Medioevo, fino al catastrofico terremoto del 1693 che la rase al suolo. I cittadini si stabilirono nei vicini altipiani e fondarono la città di Ragusa. Rimasero alcune famiglie nobili vollero ricostruire Hibla in tutto il suo splendore, il risultato è un centro storico che vanta oltre cinquanta chiese e palazzi nobiliari. Iniziamo il tour da Via Roma dove all’interno dell’Hotel Mediterraneo Palace troviamo il museo archeologico. Uscendo dal museo ci soffermiamo a contemplare la vallata Santa Domenica, attraversata da tre ponti che uniscono la Ragusa del Settecento alla città del Novecento. Il ponte centrale, Ponte Vecchio, è esclusivamente pedonale.

Risaliamo in via Roma e ci dirigiamo verso Nord, incrociamo Corso Italia, un’arteria che attraversa Ragusa in direzione Est-Ovest. Al civico 109 si erge il Palazzo Schinina’, oggi sede vescovile. In fondo alla via una splendida veduta sulla valle San Leonardo, tipico,esempio di valle a canyon degli Iblei. Tornando indietro e scendendo da corso Italia raggiungiamo Piazza San Giovanni.

La Cattedrale, dedicata a San Giovanni Battista, fu edificata a partire dal 1706, venne completata a più riprese e consacrata nel 1778. Interessante l’orologio solare presente sulla facciata. All’interno la statua del santo in pietra pece del 1513 proveniente dall’antico tempio distrutto dal terremoto del 1693. Torniamo su Corso Italia, dove si scoprono palazzi settecenteschi, e raggiungiamoPiazza Matteotti. Sulla sinistra il Palazzo delle Poste e affacciato sul Corso il Comune, edificato nel 1880 fu ampliato nel 1929 per ospitare la prefettura e vanta un salone dei ricevimenti splendidamente affrescato.

Proseguendo il percorso, allietato da altri edifici storici, raggiungiamo Corso Mazzini, la serpeggiande strada che conduce a Ragusa Ibla. Sulla destra la chiesa di Santa Maria delle Scale, riedificata dopo il terremoto del 1693 conserva della versione quattrecentesca e rinascimentale un pulpito gotico all'esterno e delle cappelle all'interno. Dal sagrato una splendida veduta su Ibla.

Una lunga e affascinante scalinata, composta da circa trecento gradini, ciconduce ad Ibla attraversando uno scenario da presepe dal quale si scorgono paesaggi mozzafiato. Spesso tra i gradini, costeggiati da varie costruzioni dichiarate patrimonio dell'Unesco, si svolgono eventi enogastronomici e culturali, tra i tanti Ibla Buskers e Le scale del gusto. Alla fine della scalinata ci accoglie Piazza della Repubblica, nota anche come Piazza degli Archi in quanto era attraversata dalle arcate di un acquedotto. A dominare la scena, al sommo di una ripida scalinata e chiusa da una cancellata, la chiesa delle Anime Sante del Purgatorio. Aperta al culto nel 1658 è uno dei pochi edifici ad essere sopravvissuto al grande sisma. Poco discosto il campanile, fondato sulle antiche mura bizantine.

Sulla destra ammiriamo il settecentesco Palazzo Sorrino Trono, ricco di sculture e massicci mensoloni che sorreggono i quattro balconi. Continuiamo il tour percorrendo la via del Mercato, che si affaccia sulla valle del Torrente San Leonardo, un tempo sede delle botteghe degli artigiani iblei. In poco più di un chilometro conduce ai "Giardini Iblei", rimasti quasi immutati da quando vi passeggiava il Commissario. Lo stesso punto è raggiungibile attraverso caratteristici vicoletti interni; torniamo indietro seguendo il percorso alternativo.

ll Duomo di San Giorgio ci appare in una cornice di palazzi barocchi, ripenso alle innumerevoli immagini di Salvo Montalbano davanti ad uno dei monumenti più importnanti della Sicilia ... Ricordate le colazioni consumate con l'amico e collega Mimi' Augello?
Manca un'ultima tappa; la "Trattoria da Calogero". Nella realtà si chiama 'Rusticana" e nelle calde giornate isolane serve i pasti sotto il pittoresco pergolato.