Maria Grazia Tiberii
Perché lo chiamiamo pesce povero?

Anche se spesso non siamo affatto felici di ammetterlo viviamo in un'epoca che passerà alla storia come la "Civiltà dell'immagine". Mai come ora apparire è stato così determinante; in ogni singola ora di ogni singola giornata. <Io preferisco essere, non apparire> mi sono sempre detta, ma alla fine ho dovuto capitolare. Una buona #immagine aiuta a conquistare il rispetto del prossimo e in definitiva a rendere migliore la nostra vita. Quindi non bisogna mai dimenticare di avere un abbigliamento consono agli impegni ed un aspetto curato.
Sulla "civiltà dell'immagine" sono fondati gli immensi patrimoni delle industrie della #moda e della #cosmesi... E gli immensi guadagni delle case #farmaceutiche.
Può apparire dispendioso acquisire e conservare un'immagine gradevole, invece a volte occorre solo recuperare abitudini che sembrano essere state fagocitate dalla nostra corsa verso il successo. Un primo e fondamentale aiuto può venire da una corretta #alimentazione, che, oltre a migliorare il nostro aspetto fisico ha innegabili benefici per la #salute … e ci fa risparmiare tutti i soldi che ogni anno spendiamo in costosissimi medicinali! Tutto il mondo riconosce che la "Dieta mediterranea" - unita ad un'adeguata attività fisica - è la migliore per mantenere a lungo il buon funzionamento del corpo umano. Essa è povera di grassi e ricca di Sali minerali, vitamine, fibre ed omega 3. Come spesso accade le nuove generazioni stanno riscoprendo un'antica saggezza nell'alimentazione delle generazioni passate.

Uno degli alimenti "principe" nella "Dieta mediterranea" è senza dubbio il "pesce azzurro". E' stato mangiato da sempre; era il "pesce" per antonomasia che ogni giorno faceva bella mostra di se sulle tavole imbandite delle famiglie della costa, portato a riva dai pescherecci e consumato fresco.
Quando si parla di "pesce azzurro" non si fa riferimento ad un gruppo scientificamente definito. Il termine indica una serie di pesci dalla colorazione dorsale blu scuro e ventrale argentea. Pesci che in genere abbondano nei nostri mari, ricchi del plancton di cui si nutrono, e che per questo motivo decisamente economici. I più comuni sono la sardina e l'alice, ma rientrano nella tipologia di "pesce azzurro" anche gli sgombri, le aguglie e la "papalina".

Solitamente quando vogliamo consumare pesce le nostre preferenze vanno a tipologie di pescato molto meno diffuse nei nostri mari, e per questo di prezzo maggiormente elevato. Nei mercati le cassette colme di acciughe sono spesso ignorate a vantaggio di scampi, orate, seppie … Perché dovremmo aver voglia di acquistare "pesce azzurro"?
In maniera alquanto bizzarra siamo portati a considerare il prezzo conveniente come indicatore di minor qualità, non considerando affatto che l'ottimo rapporto qualità/prezzo deriva unicamente dall'abbondanza nei nostri mari del prodotto.
A volte vogliamo a tutto i costi ostentare il benessere, anche mostrando al prossimo il contenuto della nostra "borsa della spesa"!
Ma il motivo principale per preferire il "pesce azzurro" non risiede nell'oculata gestione delle nostre risorse – ognuno è libero di spendere il suo denaro come preferisce – la vera ragione per incrementare il consumo di questo alimento è individuata nell'elevato contenuto di #omega-3.
Gli omega 3 sono sostanze essenziali per la nostra vita, e, non essendo sintetizzate dall'organismo, si devono assumere attraverso l'alimentazione. Svolgono un ruolo fondamentale nel regolarizzare il livello di colesterolo – aiutando ad aumentare quello "buono" e ridurre quello "cattivo" – migliorano la memoria e l'apprendimento, normalizzano la pressione arteriosa ed assicurano un ottimo nutrimento alla cute. Organismo sano e pelle liscia e vellutata, che vogliamo di più?

Notevole è anche il contenuto proteico; in media 20,8 gr. di proteine per 100 gr. di prodotto, come la carne bovina. Ma a dispetto di una bella bistecca il pesce ha un vantaggio: l'alta digeribilità. Il "pesce azzurro" è anche ricco di vitamine A,B, E, D, ha ottime quantità di fluoro, fosforo e ferro. E non bisogna dimenticare il calcio, che tra l'altro agisce sul senso di fame risultando di notevole aiuto quando si cerca di diminuire la quantità di cibo per tornare in forma. In conclusione questo alimento non dovrebbe mai mancare nell'alimentazione,almeno 3 o 4 volte a settimana. Ovviamente occorre evitare le fritture!
Vi segnalo l'unica controindicazione: chi soffre di gotta dovrebbe assolutamente evitare il consumo.
Sapete che 200 grammi di sgombro, con solo 236 calorie, apportano 4,28 gr. di omega 3? Potremmo assumerli consumando 1,7 Kg di formaggio, 175 uova oppure 3 Kg di carne! Per finire una piccola guida all'acquisto. Se vi servite di pesce fresco controllate che abbiano un corpo sodo e di un colore argento-azzurro brillante. Fate attenzione all'occhio, che deve avere un aspetto "vivo". Se decidete di acquistare acciughe o sardine sotto sale abbiate cura di sciacquarle abbondantemente sotto acqua corrente per non assumere eccessivi quantitativi di sodio: pericolosi per l'ipertensione e di sapore non sempre gradevole! Il "pesce azzurro" può essere cucinato (clicca sulla parola "cucinato"per una ricetta)i n numerose maniere, usato negli antipasti, nei primi piatti ed anche ottimi secondi.