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  • Immagine del redattoreMaria Grazia Tiberii

Sei mai andato a Canossa?



#Overthemyworld🌍 Usiamo la frase "è andato a Canossa" per indicare una persona che si è umiliata e abbia fatto pubblica penitenza di fronte a un nemico.


Canossa è un piccolo comune in Emilia Romagna famoso per l’atto di pentimento di Enrico IV, avvenuto nell’inverno del 1077.

Correva l'anno 1076 quando Papa Gregorio VII, avversario del sovrano nella decennale lotta alle investiture, aveva scomunicato Enrico IV. La scomunica comportava, oltre ai risvolti religiosi, conseguenze politiche molto gravi tra le quali la perdita del vincolo di fedeltà per i sudditi.

Consapevole delle ricadute che la scomunica avrebbe avuto sulla sua autorità il sovrano decise di raggiungere il Papa, ospite della contessa Matilde di Canossa, per chiedere in il suo perdono.

Il Papa lasciò trascorrere tre giorni prima di ricevere l'imperatore, che rimase nel giardino del castello ... In mezzo alla neve, scalzo e in abito da penitente.

L'atto di pentimento si trasformò in una clamorosa umiliazione.

Da quel giorno nacque il detto “andare a Canossa”.

Dopo aver ottenuto il perdono da Gregorio VII, Enrico IV continuò con il suo scontro aperto con il papato, che proseguì fino alla morte di Gregorio VII ... Ma questa è un'altra storia.


Nel corso del XIX secolo il modo di dire assunse un significato politico quando Otto von Bismarck, nel 1872, appena proclamato cancelliere del nuovo Impero tedesco disse: “non andremo a Canossa, né con il corpo né con lo spirito” (frase originale “nach Canossa gehen wir nicht, weder körperlich noch geistig”).

Il cancelliere dichiarava in tal modo che non si sarebbe sottomesso alla Chiesa e al suo potere, né in ambito religioso né in quello politico.


Del detto esistono traduzioni in inglese: “go to Canossa” e in Francese “aller à Canossa”, a testimonianza della grandissima importanza storica di un atto che coinvolse l'intera Europa.





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