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  • Immagine del redattoreMaria Grazia Tiberii

Un paradiso fiscale virtuale ... Bitcoin

Aggiornamento: 16 feb 2020


#Overthemyworld🌏 Mentre il sogno di una moneta unica europea rischia di infrangersi, passando quasi inosservato, si diffonde a macchia d'olio un nuovo sistema di scambio denominato Bitcoin. Un sistema, ideato nel 2009 dal fantomatico SatoshiNakamoto, che utilizza una cripto-valuta spendibile su mercati web in continua espansione. La piattaforma si chiama Bitcoin (B maiuscola) e la moneta bitcoin (b minuscola).L'utilizzo è semplicissimo; è sufficiente creare un "Portafoglio digitale" su PC per accumulare o trasferire, in maniera assolutamente anonima, i bitcoin a chiunque sia titolare di un "Indirizzo bitcoin". Il gioco si svolge in mercati difficilmente controllabili, regno incontrastato di mafie e terrorismo internazionale. Mercati in cui Bitcoin ha lucrato guadagni stratosferici ... Mercati di cui la stragrande maggioranza della popolazione mondiale conosce a malapena il nome! E dopo nove anni non è ancora svelato il nome del suo inventore. Satoshi Nakamoto, ingegnere di Tokio, non è che uno pseudonimo. Un personaggio inventato per ingannare le autorità finanziarie asiatiche che, come leoni in attesa della preda, attendono di mettere gli artigli sul  Tulip Trust; un fondo fiduciario offshore che sembra aver accumulato in dieci anni un milione di Bitcoin.

È facile intuire l'enorme rischio per gli sprovveduti che cercano di lucrare da speculazioni finanziarie, e gli ostacoli per chi la speculazione cerca di combattere: banche centrali e autorità di vigilanza. Proteggere Euro e Yen dalla crisi bancaria globale, dal debito europeo, dalla scampata Grexit, dalla Brexit e dall'incognita Trump è costato 12.300miliardi di dollari. Non è finita; sull'economia mondiale ora incombe una guerra valutaria capitanata dai Bitcoin, le cui quotazioni salgono come quelle dell'oro. Nell'ultimo anno il bitcoin ha guadagnato più dell'80% nel cambio sul Dollaro, il 70% sull'Euro è il 140% sullo Yuan.

Il creatore di Bitcoin voleva una valuta digitale indipendente dalle autorità dei Governi, una valuta che permettesse di effettuare pagamenti a livello mondiale senza alcun controllo. Anonimi e in tempo reale, alla faccia della tracciabilita!

Ad oggi nessun Governo ha dichiarato illegale il bitcoin, possiamo addirittura trovare, anche in Italia, postazioni ATM dove prelevare o versare contanti sul conto bitcoin, al tasso di conversione vigente al momento dell'operazione. Una valuta digitale che dal punto di vista giuridico non è nemmeno considerata una moneta vanta 500.000 conti individuali attivi che producono 100.000 transazioni al giorno. Tremate banche ... Pare che al popolo italiano piaccia il bitcoin, tanto da fargli scordare la storica diffidenza nei confronti delle carte di credito! Sarà forse la facilità di gestione, tramite App, o forse la consapevolezza avere depositi anonimi da poter trasferire in maniera anonima in ogni momento e per ogni destinazione.

Il primo a intuire i rischi connessi alla criptovaluta fu Mario Draghi, tre anni fa organizzò una task forse di esperti con l'incarico di monitorare l'evolversi del fenomeno nei confini dell'Eurozona. Nel rapporto del 2015 il Bitcoin venne descritto: "La più grande minaccia potenziale per la politica monetaria e la stabilità dei prezzi, per la stabilità finanziaria e la vigilanza prudenziale".

Ora le banche centrali di mezzo mondo osteggiano con ogni forza la nuova valuta digitale e gli Emirati Arabi giudicano reato penale (ottima copertura per la fuga di capitali) il suo possesso, nel frattempo Wall Street trama per aggiudicarsi una porzione del business prima che il nuovo "Eldorado" venga regolamentato. Una volta ottenuta la prima quotazione a livello mondiale del primo derivato valutario con per asset una valuta virtuale inizierà una nuova era della finanza ... Storie di ordinaria follia!

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