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  • Immagine del redattoreMaria Grazia Tiberii

Una glaciazione ogni 100.000 anni?


Sulla rivista "Nature" è stata pubblicata la ricostruzione della temperatura terrestre negli ultimi due milioni di anni; la più lunga storia del clima di cui disponiamo.

La ricercatrice Carolyn Snyder (Stanford University) utilizzando un database con oltre 20.000 misure della temperatura della superficie del mare ha disegnato il

"Gast" più ambizioso mai realizzato; i precedenti erano realizzati per intervalli limitati (20.000 anni ad esempio) e non hanno mai contenuto le ere glaciali. Dalla ricerca è emerso che la temperatura ha subito un graduale ribasso fino a circa 1,2 milioni di anni fa per giungere a una fase di stallo che perdura ai nostri giorni. Se ne deduce che la transizione a metà del Pleistocene (tra 1,25 e 0,7 milioni di anni fa) nel ciclo delle glaciazioni - passate da intervalli di 41mila anni a intervalli di 100mila anni - non ha per causa solo il raffreddamento globale.

Combinando la ricostruzione climatica con le registrazioni dell'anidride carbonica (CO2) atmosferica si prospetta per il futuro un aumento della temperatura media della superficie terrestre compreso tra i 3 e i 7 gradi con livelli stabilizzati agli attuali. Un aumento indipendente da ulteriori emissioni di gas serra.

Dalla ricerca è emerso che la relazione tra gas serra e temperatura è molto stabile. La Terra ha attraversato l'ultima delle ere glaciali 11mila anni fa e che la tendenza delle temperature ai poli a fluttuare più della media globale "Amplificazione polare" si verifica da almeno 800mila anni.

Attualmente l'Artide si riscalda più velocemente della media e gli scienziati sono concordi che la colpa sia delle emissioni di CO2 e altri gas serra. E' nota la tendenza dei livelli di CO2 alle fluttuazioni durante le ere glaciali, livelli correlati con la temperatura locale sulla superficie dei ghiacci; la ricerca conferma la correlazione.

Di fatto l'orbita della Terra ha determinato la fine delle ere glaciali; il riscaldamento ha determinato il rilascio di CO2 dagli oceani aumentando le concentrazioni atmosferiche. In quest'ottica, forse, siamo troppo piccoli per incidere sulle decisioni di Donau.

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